Cari amici,
I mercati internazionali ci guardano, e noi non offriamo una buona impressione!
E’ inutile rapportare il nostro debito all’ incommensurabile voragine USA, perchè noi non siamo gli americani.
Siamo piccoli, siamo confusionari, non abbiamo un esercito temibile, e i nostri leaders sono vecchi e inadeguati.
Spesso mi chiedo quanta credibilità internazionale ci resti, e non mi so rispondere.
Spero che potremo risolvere i nostri problemi, ma è sempre più difficile districarci tra i numerosi blocchi di potere e di inefficienza che caratterizzano la nostra società.
Sono questi “network associativi” il fardello che ci impedisce di crescere economicamente!
Partiti, sindacati, gruppi imprenditoriali, associazioni di categoria, gruppi clientelari, diritti di parentela che si tramandano da troppe generazioni, rappresentano lacci e lacciuoli che ci impediscono di costruire rapporti sociali sani, che possano creare valore economico e possibilità di sviluppo.
Mi sembra evidente che c’ è bisogno di interventi drastici e urgenti (Riforma elettorale che restituisca potere ai cittadini, riduzione drastica del numero di rappresentanti politici e dei loro emolumenti, sviluppo di un sistema impositivo basato sull’ imposizione delle proprietà private e non dei redditi).
E poi abbiamo bisogno di una nuova etica relazionale che ci porti a dare valore ad una economia che renda la nostra società più vivibile e meno competitiva.
C’ è un proverbio che dice “ormai abbiamo toccato il fondo, e possiamo solo risalire”, un altro invece che ci ricorda come “più buio di mezzanotte non può fare”, ma il punto è che noi non sappiamo quando arriverà mezzanotte.
L’ Italia ha bisogno di nuove idee e di nuove persone; oggi forse è già troppo tardi, ma non dobbiamo perdere la speranza!
Wall Street Italia
Nuovo record del debito pubblico a luglio. Secondo il supplemento di finanza pubblica al bollettino statistico della Banca d’Italia, a luglio il debito pubblico è salito a quota 1.838,296 miliardi di euro, mentre a giugno si era attestato a 1.822,050 miliardi.
Decisamente anche negativi i numeri sulle entrate fiscali, in calo nei primi sette mesi dell’anno.
Nel periodo gennaio-luglio – secondo il supplemento di finanza pubblica al bollettino statistico della Banca d’Italia – le entrate tributarie sono ammontate a 210,374 miliardi di euro, con una flessione del 3,4% rispetto ai 217,785 miliardi dei primi sette mesi dell’anno scorso.
Iniziano ad arrivare le prime reazioni dal mondo politico. Il Pd ammette infatti di accogliere con “preoccupazione” i dati di Bankitalia su “nuovo record del debito pubblico e crollo delle entrate tributarie”.
“I nostri conti sono in sofferenza – osserva il vicepresidente vicario dei deputati del Pd, Michele Ventura – ma il ministro dell`Economia non mancherà di dirci che va tutto bene. Il nuovo record del debito pubblico e le entrate tributarie dei primi sette mesi dell`anno a meno 3,4% (ma se si fa il raffronto tra luglio 2009 e luglio 2010 la riduzione arriva al 4,4%) ci preoccupano davvero”.
“Abbiamo sprecato due anni nella lotta all`evasione aiutando – lamenta l’esponente democratico – chi aveva esportato illegalmente capitali all`estero. Ma sentite qualcuno parlare di economia? Troppo indaffarati a comprare voti, stanno mandando il Paese allo sbaraglio”.
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