Il giornale dei vescovi chiede al premier di dare risposte all’opinione pubblica
“C’è un clima di smarrimento”. Attacco a Ghedini: “Moltiplica i motivi di imbarazzo”; Feste e ragazze, Avvenire a Berlusconi: “Serve presto un chiarimento”
Cari amici,
Nonostante l’ appoggio politico dato alla Chiesa dal governo in carica, i vescovi hanno sentito l’ esigenza di prendere le distanze da comportamenti sempre più mondani e al di là dei valori morali cattolici consueti.
Questo mi sembra un segnale importante, che forse potrebbe creare molti problemi al premier.
In effetti mi sembra che le difese del premier alle “scoperte” pubblicate dai giornali siano sempre più sguarnite.
…e allora è necessario, almeno intellettualmente, saltare il fosso e chiederci: Perchè mai un ricco e potente imprenditore, padrone delle più importanti TV italiane, presidente del consiglio, capo indiscusso del primo partito del nostro paese, …dico, perchè mai non dovrebbe sollazzarsi qualche sera all’ anno in compagnia di avvenenti fanciulle?
Mi sembra noto che questa consuetudine è condivisa da milioni di italiani molto meno famosi, i quali, nel loro piccolo, usano accompagnarsi ad avvenenti fanciulle in locali di dubbia moralità.
Ammetto che queste sono domande scomode, ma a mio giudizio non è opportuno gridare allo scandalo per atteggiamenti che sono ampiamente condivisi da ampie fasce sociali che vivono accanto a noi.
Dopo tutto Berlusconi si sa chi è!
Non credo affatto che il 30% degli italiani votino Berlusconi senza in qualche modo giustificare il suo comportamento.
Tutto questo discorso porta ad una amara considerazione: Il problema di Berlusconi non finirà con la fine di Berlusconi.
Silvio è solo la parte più evidente del cinismo e della cupidigia che corrode e inaridisce le reti sociali di protezione delle nostre città.
Abbiamo il coraggio di cambiare?
La Repubblica
ROMA – “Deve rispondere all’opinione pubblica”. Il giornale dei vescovi chiede a Berlusconi parole chiare sulle vicende delle feste con ragazze a pagamento a Palazzo Grazioli. Lo fa con un editoriale firmato da Gianfranco Marcelli, in cui si parla senza mezzi termini di “un clima di smarrimento”.
“E’ lecito domandarsi – si legge nell’articolo – se il presidente del Consiglio abbia finora scelto la linea di resistenza migliore e i difensori più appropriati al suo caso. Non è solo questione di stile sfoggiato (anche se lo stile in certe situazionii è purissima sostanza) da parte di avvocati bravi, a quanto pare, soprattutto a moltiplicare i motivi di imbarazzo. Il punto centrale è la necessità di arrivare il più presto possibile a un chiarimento sufficiente a sgomberare il terreno dagli interrogativi più pressanti”.
Berlusconi deve rispondere a interrogativi, prosegue l’editoriale, “che non vengono solo dagli avversari politici, ma anche da una parte di opinione pubblica non pregiudizialmente avversa al premier. E se anche non fosse possibile eliminare ogni ombra”, perché alcune questioni sono in mano alla magistratura, “si pongano almeno i presupposti per evitare ulteriori stillicidi di chiacchiere e di tempeste mediatiche. Senza illudersi che l’efficenza dell’azione di governo possa far premio, sempre e comunque, sui comportamenti privati. Alla lunga tutto finisce per avere un prezzo. E il pericolo è che a pagarlo non sia solo il singolo debitore di turno, ma l’intero paese”.
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