Evasori denunciati on line arriva la mappa in tempo reale
IL DOSSIER/ Iniziativa di un informatico che fa “concorrenza” al 117 della Finanza. Vietato fare nomi
Cari amici,
segnalo volentieri questo articolo tratto da Repubblica on line, che pubblicizza un servizio popolare di segnalazione delle evasioni.
Credo che sia utile parlare di questo argomento.
Mi spiacerebbe però che parlandone in questi termini “statistici”, si perdesse di vista il nocciolo del problema, che è il seguente:
Fino a che si pretenderà di calcolare e tassare il reddito, si otterranno grandi ingiustizie e pochi benefici. Inoltre si dovranno impiegare moltissime risorse finanziarie per cercare di colpire gli evasori che resteranno comunque in vantaggio, perchè sono tanti, scaltri, ricchi e senza scrupoli.
E’ necessario cambiare metodo! E’ la ricchezza che va tassata, non il reddito.
Hai le ville? Per questo paghi molte tasse. Le ville sono della società? Allora le imposte le paga la società.
Hai la macchina di lusso? Per questo paghi molte tasse. La macchina di lusso è intestata al nullatenente? O il nullatenente paga le tasse o gli si toglie l’ auto di lusso.
In questa prospettiva, quando si guarda alla “manifestazione di ricchezza” tutto diventa chiaro e semplice sia da tassare, sia da controllare.
Il concetto di reddito, invece, è evanescente sia da calcolare sia da tassare; così ipotetico che i nostri brillanti politicanti hanno inventato il concetto di “congruità” del reddito tassabile.
Un sistema lunare e ingiusto che serve per far arrabbiare sia gli imprenditori sia i commercialisti, i quali sono costretti ad applicare norme che servono soltanto ad aumentare in modo artificioso il reddito tassabile.
Chissa se avremo mai il coraggio di ribellarci a questo sistema!
La Repubblica
ROMA -La rivoluzione tecnologica colpisce una delle peggiori abitudini degli italiani, svicolare sulle tasse, in particolare quando si tratta di rilasciare scontrini e fatture. Ci prova http://evasori.info/, un sito Internet che permette anonimamente di segnalare quei comportamenti che creano un danno all’erario e a tutti quelli che le tasse le pagano, per convinzione o solo perché impossibilitati a eluderle.
Per fare una segnalazione basta riempire un breve modulo, online o attraverso il telefonino, e fornire una serie di coordinate: la città, l’ammontare dell’evasione, il tipo di attività o esercizio commerciale e anche il tipo di transazione. Oltre all’anonimato del denunciante si assicura anche quello dell’evasore.
In poco più di un mese di attività sono già arrivate circa 1.500 segnalazioni, ma la popolarità sulla rete sta crescendo, sempre più numerose si susseguono le recensioni su altri siti o sui media tradizionale di certo faranno aumentare il traffico. A questo contribuirà anche la concezione molto moderna del sito stesso che si avvale della tecnologia di Google Maps per “posizionare” in tempo reale le segnalazioni. Le tre cartine della penisola che occupano l’homepage si animano continuamente con “spilli virtuali” sulle varie città che raccontano: “A Roma 2 minuti fa evasi 6 euro in bar” oppure “a Torino 6 ore fa evasi 4.000 euro su immobili”.
Il quadro complessivo che gli stessi curatori del sito aggiornano in una serie di tabelle, non è lontano da quello che emerge dalle analisi ufficiali. Per somme evase (in totale 1,2 milioni di euro) la categoria “costruzione di edifici” guida la classifica, seguono studi legali e notai, medici e dentisti, architetti e ristoranti. Invece se si guarda al numero di segnalazioni sono gli scontrini “dimenticati” o le prestazioni di artigiani (idraulici, elettricisti o barbieri) a farla da padrone. La maggior parte degli utenti è entusiasta e racconta le proprie esperienze personali di “ordinaria elusione fiscale”. Di solito minaccia esposti alle Fiamme Gialle.
L’ideatore del sito si definisce un “professore d’informatica che insegna all’estero” e ci tiene a mantenere l’anonimato (non ha risposto alle richieste di Repubblica di un contatto). L’obiettivo non è quello di sostituirsi alla Guardia di Finanza, infatti l’invito rivolto ai visitatori è: “Denuncia gli episodi di evasione al 117 se puoi, e segnalali qui”. Qualcosa in più sulla genesi e sui fini di questa idea che l’autore la concede rispondendo alle poche voci critiche dei visitatori: “Quindi lo scopo di evasori. info non è di denunciare e fare in modo che i colpevoli vengano perseguiti. Quello è lo scopo della GdF e spero che molti vi ricorrano”.
E in un altro passo chiarisce: Ecco a che serve evasori.info: a fini statistici, ma non “meri” fini statistici. Sulla statistica, sui numeri si basano le politiche di lotta all’evasione, e dai numeri scaturiscono dibattiti e stampa che contribuiscono a formare l’opinione pubblica. Quindi ritengo che possa avere un importante ruolo nello stimolare un dibattito sull’educazione civica del pagare le tasse, sulla coscienza sociale di richiedere lo scontrino. Un ultimo mistero: per tutto il pomeriggio di ieri il sito è stato irraggiungibile: troppo successo o primi problemi?
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